Conosci il tuo liutaio
Conoscere chi lavora per te è fondamentale per stabilire un rapporto basato sulla fiducia.
La professionalità è fondamentale ma non è tutto.
Io ho scelto il mio meccanico perché è competente, un vero professionista, ma soprattutto perché mi fido di lui, so che lavorare nel mio interesse e non solo nel suo.
Se è importante fidarsi del proprio meccanico lo è anche fidarsi del proprio liutaio?
Che ne pensi?
Io penso di si.
Francesco Sabatini
Sono nato e cresciuto a Luco dei Marsi, in provincia di L’Aquila. Fin da piccolo ho visto i “ciarammellari” (suonatori di zampogna) suonare alla festa dello Spirito Santo (leggi l’articolo di approfondimento).
Quando avevo 9 anni mio padre è entrato a far parte della compagnia dello Spirito Santo, “a fatto la festa” come si dice a Luco; da allora gli zampognari me li sono trovato dentro casa ogni anno a Pentecoste, a Natale e ogni volta che passavano in zona.
E me ne sono innamorato…e come non farlo.
Così ho cominciato ad assillare mio padre perché volevo “le ciarammelle” (cioè una zampogna leggi l’articolo al riguardo).
Gli zampognari che venivano a casa mia erano ciociari, infatti qualche anno prima che la festa la facesse mio padre i ciarammellari di Castellaffiume avevano smesso di venire in quanto erano emigrati due dei tre componenti del gruppo.
Gli zampognari ciociari erano di Atina, due brave persone, suonavano bene ed erano simpatici. Mio padre gli disse che io volevo una zampogna e loro dissero che avrebbero visto se ne potevano trovare una, ma era difficile
” che ste zampogne non le fa più nessuno”.
Per farla breve erano davvero delle care persone, ma di mettere una zampogna in mano ad potenziale concorrente proprio non ne avevano voglia.
Col senno di poi li capisco, erano davvero delle brave persone, e con la zampogna e la ciaramella ci campavano la famiglia per cui è comprensibile che non volessero aprire scenari in cui non erano più loro a suonare a Luco dei Marsi. Che poi all’epoca (metà anni 80) per due giorni di servizio, sabato e domenica di Pentecoste. prendevano un compenso niente male, 500,000 lire più vitto e alloggio e quello che ricevevano in offerta, quindi ne valeva la pena.
Comunque la zampogna era nel mio destino e soprattutto io tendo ad essere caparbio, per cui ho atteso l’occasione giusta.
Mentre attendevo questa occasione mi sono messo in testa che potevo copiarne una se la tenevo in mano per abbastanza tempo da prenderci le misure.
Ovviamente questa era una pia illusione. Avevo già un tornio e lo sapevo anche usare, stiamo parlando dei miei 14 anni o giù di li, ma quando mi sono trovato finalmente la zampogna in mano, (che mi presto uno zampognaro di passaggio mentre si faceva un bicchiere con i miei amici) non sono stato in grado nemmeno di prenderne le misure.
Visto che non ero stato in grado nemmeno di misurare una zampogna mi sono messo a studiare, cercavo su libri e riviste come si costruissero gli strumenti musicali. Sulle cornamuse trovai qualcosa, ma sulle zampogne niente di niente. Alla fine cominciai a provare a costruire qualcosa che somigliasse ad una cornamusa e prima di ottenere uno strumento in grado di produrre suono c’è voluto tempo.
Alla fine è venuta in mio aiuto la rivista “Famiglia Cristiana” a cui mia madre era abbonata a quei tempi (1995 o giù di li). Mentre ero in bagno mi metto a sfogliare le pagine della rivista e che cosa mi passa sotto gli occhi? Un articolo su Gerardo Guatieri ed il festival di Scapoli.
A quel punto la strada era in discesa,
presi il telefono di casa, composi il 12 (servizio che forniva i numeri telefonici avendo un nome ed un indirizzo), ebbi 3 o 4 numeri, provai a chiamare e parlai con Gerardo, gli dissi che volevo una zampogna e mi disse che l’aveva, che potevo andare a prenderla quel sabato stesso. Era la fine di luglio e io avevo compiuto 18 anni da pochi giorni, con i soldi che ricevetti in regalo andai a Scapoli e mi comprai la prima zampogna.