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Le ciaramelle – la poesia di Giovanni Pascoli

Riportiamo la poesia che Giovanni Pascoli ha pubblicato nel 1904 sulle ciaramelle.

Le ciaramelle

Udii tra il sonno le ciaramelle,

ho udito un suono di ninne nanne.

 

Ci sono in cielo tutte le stelle,

ci sono i lumi nelle capanne.

 

Sono venute dai monti oscuri

le ciaramelle senza dir niente;

 

hanno destata ne’ suoi tuguri

tutta la buona povera gente.

 

Ognuno è sorto dal suo giaciglio;

accende il lume sotto la trave;

 

sanno quei lumi d’ombra e sbadiglio,

di cauti passi, di voce grave.

 

Le pie lucerne brillano intorno,

là nella casa, qua su la siepe:

 

sembra la terra, prima di giorno,

un piccoletto grande presepe.

 

Nel cielo azzurro tutte le stelle

paion restare come in attesa;

 

ed ecco alzare le ciaramelle

il loro dolce suono di chiesa;

 

suono di chiesa, suono di chiostro,

suono di casa, suono di culla,

suono di mamma, suono del nostro

dolce e passato pianger di nulla.

 

O ciaramelle degli anni primi,

d’avanti il giorno, d’avanti il vero,

 

or che le stelle son lu00e0 sublimi,

conscie del nostro breve mistero;

 

che non ancora si pensa al pane,

che non ancora s’accende il fuoco;

 

prima del grido delle campane

fateci dunque piangere un poco.

 

Non piu00f9 di nulla, su00ec di qualcosa,

di tante cose! Ma il cuor lo vuole,

 

quel pianto grande che poi riposa,

quel gran dolore che poi non duole;

 

sopra le nuove pene sue vere

vuol quei singulti senza ragione:

 

sul suo martuoro, sul suo piacere,

vuol quelle antiche lagrime buone!